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I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono frequenti nel corso dello sviluppo del bambino. Tali disturbi interferiscono in modo più o meno importante con l’acquisizione degli apprendimenti scolastici e possono causare anche problemi psicologici a lungo termine.Il Centro medico 75° di Acqui Terme è autorizzato dalla Regione Piemonte a formulare diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
La diagnosi viene posta dal neuropsichiatra infantile mediante la somministrazione al bambino di test di intelligenza, prove standardizzate di lettura, scrittura e calcolo. In alcuni casi si applicano anche test neuropsicologici complementari come ad esempio le prove di attenzione, di memoria e di percezione visiva. E’ sempre necessaria una visita medica generale e un esame neurologico.
Di che cosa si tratta?
Si tratta di un gruppo di disturbi che coinvolgono le diverse aree di apprendimento manifestandosi sin dai primi anni delle scuole elementari in modo più o meno palese.
Il disturbo che interessa la lettura è chiamato dislessia, quelli della scrittura sono la disortografia e disgrafia, il disturbo del calcolo è denominato discalculia.
Questi disturbi possono presentarsi anche in associazione: si parla infatti di disturbo misto delle capacità scolastiche quando nello stesso soggetto sono compromessi gli apprendimenti della lettura, della scrittura e del calcolo.
I bambini con DSA hanno un’intelligenza generale nella norma manifestando esclusivamente problemi per ciò che concerne l’apprendimento scolastico.
Come si presentano i DSA?
Il bambino dislessico legge lentamente e in maniera non corretta sillabando oppure ha una lettura frettolosa, “tira a indovinare” le parole e salta le righe. Questa lettura “incerta” e scorretta può determinare difficoltà di comprensione del testo scritto, difficoltà che scompaiono se il bambino ascolta e qualcuno legge al posto suo.
Il bambino disortografico commette errori ortografici e sintattici: confonde le lettere scambiandole (f-v, p-b, m-n, r-l, d-b), sbaglia le doppie, le /h/ e gli accenti, non separa le parole o le separa impropriamente (fusioni/separazione illegali), omette parti di parole troncandole.
Il bambino disgrafico ha difficoltà nella gestione dello spazio grafico e nella scrittura corretta di lettere e di numeri. Quindi non sta nei margini del foglio, lascia spazi irregolari tra le parole, scrive in salita o in discesa rispetto al rigo, mischia caratteri grafici diversi scrivendo alcune lettere in stampato maiuscolo altre in minuscolo, ha difficoltà riprodurre figure ed a mettere correttamente i numeri in colonna nelle operazioni scritte.
Il bambino discalculico ha difficoltà nel calcolo a mente e scritto e non impara le tabelline.
Dislessia: perchè?
I disturbi specifici dell’apprendimento sono più frequenti nel sesso maschile. In Italia, nelle ultime stime epidemiologiche, la prevalenza dei DSA si attesta intorno al 2,5-3,5 %.
Studi hanno condotto a ritenere che vi siano dei fattori genetici alla base dei DSA. Si tratta cioè, nella maggior parte dei casi, di un disturbo “ereditario”. Frequentemente, indagando la storia familiare di un bambino dislessico si scopre che anche i genitori, i fratelli o i cugini hanno presentato una forma di DSA, pur essendoci un tempo indubbiamente minor attenzione circa le problematiche dell’apprendimento.
Sulla base dell’ipotesi genetica sono stati identificati alcuni geni responsabili sui cromosomi 1, 2, 6, 13,14 e 15.
In una bassa percentuale di casi invece si possono identificare cause “acquisite” che vanno ad interferire sui processi di apprendimento quali ad esempio sofferenza alla nascita o nascita prematura, epilessia, alcune malformazioni cerebrali, traumi cranici, ischemie e tumori dell’encefalo.
E’ noto inoltre che bambini con un problema di sviluppo del linguaggio nella prima infanzia hanno maggiore probabilità di sviluppare in età scolare problematiche dell’apprendimento della letto-scrittura.
Come si arriva alla diagnosi?
In alcuni casi selezionati si eseguono anche esami specialistici come elettroencefalogramma, risonanza magnetica dell’encefalo, visita oculistica/ortottica e otorinolaringoiatrica, approfondimenti psicologici mediante colloqui e test di personalità. Effettuare correttamente l’iter diagnostico permette di escludere da parte del medico altre problematiche che, pur presentandosi con un disturbo dell’apprendimento, non configurano un DSA come ad esempio accade nella disabilità intellettiva, nel disturbo da deficit di attenzione con iperattività (ADHD), nell’autismo, nei disturbi della condotta e nelle psicosi.
La diagnosi di dislessia, disortografia e disgrafia può essere posta alla fine della II -inizio III elementare, mentre quella di discalculia alla fine della III elementare. Tuttavia alcuni “campanelli d’allarme” possono essere colti già prima quando le insegnanti riferiscono un significativo rallentamento nell’acquisizione della letto-scrittura.
Come supportare un bambino con DSA?
L’intervento riabilitativo deve essere precoce e coinvolgere la Scuola e la famiglia. Il lavoro di supporto al bambino viene effettuato dal logopedista e dal pedagogista e comprende l’addestramento all’utilizzo dei cosiddetti strumenti compensativi-dispensativi, come previsto in Italia dalla Legge n.170 8 ottobre 2010.
Si tratta di audiolibri, programmi di video-scrittura, calcolatrice, mappe concettuali, quaderni delle regole e tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove scritte con maggior rilievo nella valutazione da parte degli insegnanti delle prove orali rispetto agli scritti.
Dunque, nel progetto riabilitativo è essenziale il coinvolgimento attivo degli insegnanti e della famiglia al fine di evitare problematiche a lungo termine. Infatti, il venir colpevolizzato e additato come pigro, svogliato, lento e incapace a causa degli insuccessi scolastici costituisce per il bambino con DSA il principale fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi psicopatologici più seri e gravi in adolescenza.